Atto del Governo 46: alle parole non seguono i fatti e le risorse.

FONTE: STATO QUOTIDIANO.

https://www.statoquotidiano.it/04/10/2018/atto-del-governo-46-alle-parole-non-seguono-fatti-le-risorse/643685/

Foggia 04 ottobre 2018. “E’ stato presentato il 05 settembre 2018 in entrambi i rami del Parlamento Italiano alle due Commissioni permanenti competenti, la VIII^  (Lavori pubblici, comunicazioni) ed alla IX^ (Trasporti) l’atto n. 46 con lo Schema di contratto di programma 2017-2021 – Parte Investimenti tra Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. a seguito delle disposizioni in merito della legge 14 luglio 1993, n. 238, art. 1, commi 1 e 2. Il documento -precisa il consigliere comunale e provinciale di Foggia Pasquale Cataneo-, la cui data per l’espressione di un parere motivato è prevista per il prossimo 11 ottobre 2018 cioè tra una settimana, si compone di 14 articoli. Successivamente al parere parlamentare il contratto (o il relativo aggiornamento) viene sottoscritto dalle parti, approvato, e, successivamente alla registrazione alla Corte dei conti, entrerà in vigore con i suoi effetti.”

Lo schema di Contratto di programma 2017-2021, parte investimenti, tra Rete ferroviaria italiana e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è finalizzato a regolare la programmazione degli investimenti di sviluppo e potenziamento della rete ferroviaria, nonché gli interventi relativi alla sicurezza della rete e all’adeguamento della stessa agli obblighi di legge, in coerenza con gli indirizzi strategici della programmazione economico-finanziaria nazionale e comunitaria. Il documento presenta, nella struttura e nei contenuti, rilevanti elementi di novità rispetto ai precedenti contratti di programma. Lo schema all’esame contiene infatti non soltanto gli investimenti in essere nel periodo di vigenza del contratto ma anche quelli afferenti ad un piano di investimenti decennale (con l’indicazione dei relativi fabbisogni) nonché, in un’apposita sezione, l’indicazione delle opere in programma la cui progettazione avrà inizio “oltre piano” (ossia oltre il 2026). Ciò consente una visione di ampio respiro dello sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria, favorendo un’analisi più dettagliata delle diverse priorità di intervento. Inoltre sono presenti, per la prima volta, dieci appendici al contratto che forniscono una rilevante mole di informazioni dettagliate sugli interventi oggetto del contratto. Sotto il profilo del contenuto, lo schema prevede nuovi finanziamenti contrattualizzati, per un importo pari a 13.925 milioni di euro, cui vanno sottratti definanziamenti per 666 milioni di euro. Pertanto si registra un saldo incrementale nel contratto pari a circa 13.259 milioni di euro.

“Purtroppo -sottolinea il rappresentante politico foggiano- nella tabella A (Portafoglio investimenti in corso e programmatici, che presenta gli interventi secondo il loro stato attuativo e finanziario articolato in cinque classi (programmi pluriennali di intervento; interventi in esecuzione; interventi prioritari; interventi in progettazione; interventi in programma) (pagg. 31-102) non vi è nessun riferimento, implicito o esplicito, al progetto di Hub intermodale con la 2^ stazione sulla rete Ten-T e dei relativi interventi di sistema approvato dal Comune, con la Delibera n. 13 del 16 marzo 2017, e dalla Provincia di Foggia, con la Delibera n. 11 del 13 aprile 2018 la cui realizzazione porterebbe in tempi brevi, con un alto rapporto Benefici/Costi per oltre 4,5 milioni di residenti e per gli altri fruitori derivanti dai differenti flussi di mobilità, una riduzione degli attuali tempi di percorrenza sulla trasversale appenninica, che collega la Puglia e parte della Basilicata con la Campania ed il Lazio e viceversa, di circa 10 minuti per i treni veloci e circa 15 minuti per Intercity e merci, rende concreta l’intermodalità e l’interazione tra Trasporto Pubblico Locale e lunga percorrenza“

Tale “dimenticanza” assume una rilevante contraddizione se rapportata agli incontri espletati nei mesi scorsi in Regione Puglia ed al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e alla necessità ineludibile di proficuo e corretto utilizzo delle risorse pubbliche in investimenti con evidenti ritorni sia per i cittadini che per il sistema produttivo.

“Dopo la Conferenza stampa del 02 ottobre -afferma Cataneo– dove questa situazione di stallo è stata denunciata ancora una volta, sono evidentemente senza riscontro finora, su questa specifica progettualità, le affermazioni espresse l’8 settembre a Bari sul grande piano delle infrastrutture e la realizzazione dell’alta velocità dall’attuale Presidente del Consiglio. ‘Sono le priorità dell’esecutivo soprattutto qui al Sud e in Puglia’, aveva spiegato il premier Conte, raccogliendo applausi e consensi corali, che proseguendo nel suo intervento in merito aveva affermato: “Le infrastrutture in questi anni sono state pesantemente penalizzate. Dall’ammodernamento e dalla revisione del sistema delle concessioni otterremo la valorizzazione delle opere pubbliche e il favore del partenariato. Ma non si può lucrare sui beni pubblici a spese dell’intera politica“. E’ l’ora di comprendere se veramente – conclude il consigliere comunale e provinciale di Foggia – vi è un cambiamento concreto da parte dei nostri rappresentanti al Governo ed in Parlamento quando si discute di progetti e non si stanziano risorse come per quello dell’Hub intermodale a Foggia che, negli obiettivi, nei tempi e nei costi, siano veramente utili a migliorare la qualità quotidiana della vita dei cittadini e dell’ambiente, e diano maggiore competitività e pari opportunità alle imprese che operano al Sud. Per tale finalità auspico un intervento corale dei soggetti istituzionali del territorio per apportare già nelle due Commissioni una modifica inclusiva della progettualità predetta con le risorse relative, in modo esplicito, nel documento in esame e dichiaro la mia totale disponibilità per gli aspetti informativi e motivazionali al riguardo soprattutto ai parlamentari eletti nel territorio ed ai loro collaboratori”.

 

Comune di Foggia: Cataneo, Marasco&Co denunciano i ritardi attuativi di Landella.

FONTE L’IMMEDIATO 02/10/2018

https://www.immediato.net/2018/10/02/comune-di-foggia-cataneo-marascoco-denunciano-i-ritardi-attuativi-di-landella/

I temi della loro conferenza stampa ancora una volta quelli della mobilità, con la mancata attuazione di due delibere comunali, una del marzo del 2017 e l’altra dell’aprile 2018.

Nuova conferenza stampa di pezzi di minoranza del Comune di Foggia, composti da Pasquale Cataneo, Vincenzo Rizzi e Marcello Sciagura e il capogruppo del Pd Augusto Marasco. I temi ancora una volta quelli della mobilità, con la mancata attuazione di due delibere comunali, una del marzo del 2017 e l’altra dell’aprile 2018. A distanza di circa un anno e mezzo dall’approvazione degli atti di orientamento, gli indirizzi politici non sono stati ancora realizzati, denunciano gli eletti. Così come non hanno ancora preso corpo parte degli investimenti infrastrutturali previsti per la Capitanata. Dal treno tram con inserimento funzionale nell’hub intermodale alla piattaforma logistica Asi-Incoronata. Senza contare l’eterna discussione sulla seconda stazione ferroviaria. O la presenza sulla linea adriatica di un tratto a binario unico tra Lesina e Termoli.

Gli eletti ritengono che sia necessario dare attuazione agli indirizzi e aprire “immediatamente un confronto in Regione Puglia e Ministero”, alla luce dei nuovi interlocutori ministeriali e aziendali. “Dobbiamo avere una posizione quanto più condivisa a livello territoriale per gli effetti positivi per oltre 4,5 milioni di residenti non solo in Capitanata ma nell’intera Puglia e parte della Basilicata, oltre alla maggiore competitività con tempi e offerta migliori rispetto ad oggi, in tutte le relazione da e per Roma/Napoli con gli interventi previsti che hanno un rapporto benefici/costi estremamente positivi se comparati ad altri interventi simili”, hanno osservato all’unisono Cataneo e Marasco.

L’arretratezza del territorio dauno, hanno ricordato i consiglieri, è stata certificata anche dal premier Giuseppe Conte, quando nell’inaugurare la scorsa Fiera del Levante ha sottolineato che le linee ferroviarie pugliesi e in particolare quella della Capitanata erano obsolete e assai in ritardo rispetto al resto del Paese.

C’erano degli impegni sia in Comune sia in Provincia, per una valutazione di sistema. La Seconda stazione con l’eliminazione del passaggio a livello insieme alla piattaforma logistica integrata creerebbero un riverbero importante, con un minor tempo di percorrenza, di 10 minuti e 15 minuti. L’urgenza di discutere sta nel fatto di dover dare attuazione agli indirizzi per rilanciare e attuare le due delibere con un progetto”.

Cataneo, gli indipendenti e Marasco si faranno portavoce di queste istanze con i parlamentari pentastellati in modo che tali problematiche siano portate con chiarezza e tempismo al Ministro Danilo Toninelli.

Mobilità sostenibile Foggia, attacchi al Pums. “Non recepite 2a stazione, piattaforma logistica e aree dismesse”

FONTE L’IMMEDIATO 18/09/2018

https://www.immediato.net/2018/09/18/mobilita-sostenibile-foggia-attacchi-al-pums-non-recepite-2a-stazione-piattaforma-logistica-e-aree-dismesse/

Gli eletti Pasquale Cataneo, Vincenzo Rizzi, Marcello Sciagura e Augusto Marasco quali hanno messo in dubbio la stessa validità del documento di integrazione della mobilitàhttps://youtu.be/yPDKjtWGC1A“Lo strumento del Pums così adottato non è coerente con le indicazioni fornite dal consiglio comunale né ha recepito le delibere approvate”.È questa la constatazione degli eletti comunali Pasquale Cataneo, Vincenzo Rizzi, Marcello Sciagura e Augusto Marasco, i quali hanno messo in dubbio la stessa validità del Pums, che, secondo la legge avrebbe potuto essere licenziato il 5 ottobre, anziché rincorrere il termine del 7 settembre per partecipare ai bandi regionali.

Al piano della mobilità, secondo Cataneo e gli altri, mancano almeno tre obiettivi: la definizione della II stazione ferroviaria, che non ha avuto alcun recepimento nel programma, la individuazione dell’area della piattaforma logistica e la valorizzazione delle aree ferroviarie dismesse.

Solo con la definizione di tali obiettivi, l’amministrazione potrà formare una delegazione trattante col Ministero dei Trasporti e fissare un tavolo con Trenitalia per la programmazione degli interventi. “Tutto questo, ben presente nel programma elettorale di Franco Landella,  è ancora più essenziale oggi che il quadro politico è cambiato a Roma, è cambiato il Ministro, c’è un altro direttore generale a Trenitalia, occorre capire quali sono le idee a riguardo del governo gialloverde. Sarebbe opportuno che una delegazione si interfacci con i nuovi interlocutori ministeriali”, ha osservato Cataneo che insieme a Marasco denuncia uno “scollamento tra i temi trattati in consiglio e l’azione di governo di sistematica disattenzione della Giunta Landella”.

La valutazione ambientale strategica, che analizza quanto prodotto e consegnato, potrebbe anche mutare in virtù dell’escamotage dell’emendamento allegato al Pums.

La partita delle aree ferroviarie dismesse è ancora aperta, è lì che il Comune dovrebbe esprimersi, per eliminare la cesura che esiste in città tra il Villaggio Artigiani e il Rione Diaz e il resto del contesto urbano. Serve una ricucitura, non chiamiamolo riammagliamento o rammendo. Occorre valutare tutte le opere di compensazioni. Che fine ha fatto il treno tram? Gli amministratori devono dare conto delle progettazioni che sono state ammesse a finanziamento. Perché la connessione Foggia-Manfredonia non può essere simile a quella della Foggia-Lucera? Quali sono gli obiettivi della gara provinciale e come si presenterà a questo appuntamento Ataf, solo con una flotta obsoleta, 270 dipendenti e un piano di ristrutturazione del debito discutibile?”, ha domandato Marasco.

La penetrazione in città se legata a Ferrovie del Gargano avrebbe permesso ad Ataf, a detta dell’architetto, di avere maggiori chance in sede di trattativa. Anche all’interno del Cotrap. “Sono quattro anni e mezzo che stiamo chiedendo una seduta monotematica su Ataf, ma la conduzione dirigistica va avanti ancora. Le notizie le sappiamo o davanti ai bar o dalla stampa. Possibile che la maggioranza non sente la necessità di esprimersi su Ataf? Tutto si riduce alla tifoseria”.

Insomma nel Pums mancano alcune tavole chiave per lo sviluppo della città. Anzitutto non si fa cenno al sovrappasso ferroviario del Rione Diaz che dovrebbe eliminare il passaggio a livello (i passaggi a livello sono stati soppressi quasi in tutta Italia). In più c’è un vuoto anche sulla rifunzionalizzazione del cavalca ferrovia di Via Bari, che originariamente avrebbe dovuto essere realizzato dall’impresa del Prusst San Michele, il famoso progetto Foggia2, ma che oggi è stato stralciato, perché la ditta del compianto don Michele Perrone ha chiesto la rimodulazione del suo accordo di programma e un ritorno della materia in aula, in consiglio comunale. La stessa ubicazione fisica della II stazione interseca quel programma edilizio, ma nel Pums non ci sono ipotesi sulla viabilità verso l’infrastruttura ferroviaria da 20 milioni di euro.

Le opposizioni, senza più Mainiero, cominciano a fare sul serio. “Solo annunci da Landella e Lega”.

FONTE: L’IMMEDIATO 01/08/2018.

https://www.immediato.net/2018/08/01/le-opposizioni-senza-piu-mainiero-cominciano-a-fare-sul-serio-solo-annunci-da-landella-e-lega/

Minoranza abbandona l’aula, per la mancata inversione dei temi all’ordine del giorno. I consiglieri hanno spiegato il motivo del loro gesto in una conferenza stampa estemporanea.

In seconda convocazione l’amministrazione Landella ha approvato i debiti fuori bilancio, ma le opposizioni hanno deciso di abbandonare l’aula, per la mancata inversione dei temi all’ordine del giorno. I consiglieri Nicola Russo, Pasquale Cataneo, Paolo Citro, Augusto Marasco, Alfonso de Pellegrino, Marcello Sciagura, Vincenzo Rizzi e Giuseppe Pertosahanno spiegato il motivo del loro gesto in una conferenza stampa estemporanea. AssentiRosario Cusmai, Pasquale Russo, Raimondo Ursitti e Luigi Buonarota. Se n’è andato invece Giuseppe Mainiero.

“Avevamo proposto di invertire gli ordini del giorno, anticipando la discussione su biostabilizzatore, Ataf, canadair e nodo intermodale, ma in aula emergono sempre delle discrasie. Rispetto alla lealtà delle conferenze dei capigruppo, in aula si fa il contrario”, hanno illustrato gli eletti.

Il contratto di servizio di Amiu che avrebbe dovuto essere siglato entro il 31 luglio, le novità del Gino Lisa, il Piano Sociale di Zona, la cui posizione da parte delle opposizioni non era aprioristicamente “contro”. Tanto il materiale rimasto insoluto.

“Fa specie che chi ha avuto parole dure sul Psz sia rimasto in aula, in conferenza avevamo deciso che se ne sarebbe discusso tra il 3 e il 6 agosto, salvo poi scoprire il blitz – ha spiegato il capogruppo dem Augusto Marasco -. Vigiano è rimasto in aula, dopo il conciliabolo col sindaco. Si vede che il centrodestra ha una crisi di identità, ci abitueremo a questo scenario da campagna elettorale, ma vogliamo ribadire che questa minoranza continuerà nel suo ruolo di opposizione, stigmatizzando il ruolo del presidente del consiglio, che ha condotto i lavori al rallentatore, nella logica di guadagnare tempo, per raccattare le presenze di Cassitti, De Martino e Clemente. Il ruolo del presidente dovrebbe essere super partes, molti accapo sono stati votati anche da lui, che avrebbe fatto bene ad astenersi per una maggiore imparzialità”.

Nelle mozioni da discutere oggi c’erano alcuni temi importanti, ha aggiunto de Pellegrino: il regolamento della sosta, che per la finanziaria 2016 avrebbe dovuto già essere con carte prepagate e il caso Enel Open Fibra, ce utilizzerà il sottosuolo del Comune a costo zero. “Noi facciamo opposizione dicendo le cose, non le urliamo al vento, come qualche consigliere di centrodestra dissidente ha fatto per 4 anni e che adesso è ritornato all’ovile. È chiaro che si appresterà a votare un Landella bis”, ha osservato polemicamente il giovane piddino riferendosi al collega Giuseppe Mainiero, ormai non più leader delle opposizioni, ma rientrato nei ranghi di un dialogo coalizionale e sovranista.

“Sulla povertà si sono giocate tante carriere politiche – ha aggiunto Vincenzo Rizzi, ma senza una giusta empatia col Psx cosa governiamo? Le associazioni del terzo settore sono state coinvolte per dire a mamma regione che la concertazione era stata fatta e non per spirito costruttivo anche con gli eletti”.

Sulla emergenza migranti, secondo Augusto Marasco, nel Psz c’è poco o nulla. “Si fa un gran parlare del quartiere Ferrovia dove io abito, sono un residente, da 4 anni non ho visto un mediatore culturale per l’integrazione dei migranti né nel piano si individuano dei fondi per un Centro Diurno. Si va avanti con la politica degli annunci. Dal mio studio ho ascoltato tutti gli interventi leghisti della manifestazione della scorsa sera: non ho sentito una sola proposta dalla Lega, non una risoluzione dei problemi. È facile cavalcare la percezione di insicurezza, nessuno vuole disconoscere i problemi del Quartiere, ma i metodi della Lega non sono risolutivi”.

Sulla posizione di Giuseppe Mainiero è arrivata una nota del segretario cittadino dei Fratelli d’Italia Peppino Pedarra, che illustra il nuovo corso: “L’opposizione in consiglio deve essere critica verso chi governa in una dialettica costruttiva nell’interesse dei cittadini. Ma l’intervento del coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia, ben lontano da posizioni autoreferenziali, assolve ad un dovere di natura politica. Non è più tempo di individuare nel sindaco di Foggia, Franco Landella, l’unico responsabile di questa deriva amministrativa, in quanto ciò è anche frutto di vecchie logiche di potere mai superate e tanto care a strateghi delle aule consiliari. La politica deve recuperare il ruolo centrale della vita amministrativa e deve censurare l’azione dei rispettivi rappresentanti i quali, a questo punto, finalizzano la loro azione solo nel conseguire risultati personali in un ultimo disperato attacco alla diligenza”.

Assunzioni obbligatorie, Cataneo: “Solo dagli OO.RR. un passo in avanti”.

FONTE: QUOTIDIANO DI FOGGIA 20/07/2018.

https://quotidianodifoggia.it/assunzioni-obbligatorie-cataneo-solo-dagli-oo-rr-un-passo-in-avanti/

“E’ stato compiuto un ulteriore positivo passo in avanti con la pubblicazione della Delibera 489 del 29.06.2018 con la quale sono stati posti a concorso, per titoli ed esami, 48 dei 67 posti scoperti presso il Policlinico di Foggia, inoltre con la Deliberazione n. 378 dell’11 maggio u.s., a firma del Direttore Generale degli OO.RR, si è integrato il piano di fabbisogno nel senso in cui si portano da 1 a 5 le unità da reclutare ai sensi dell’art. 18 L. 68/99 e si aggiorna la precedente DDG n. 22 che prevedeva l’assunzione di 67 unità per l’art. 1. Pertanto le assunzioni obbligatorie previste in applicazione della normativa, a meno di errori miei di valutazione –dichiara il consigliere comunale e provinciale di Foggia Pasquale Cataneo che segue da tempo questa rilevante questione legata al diritto al lavoro degli appartenenti alle categorie protette in Capitanata-, sono complessivamente 72 (67+5).”Dall’inizio di quest’anno in questa materia vige la disciplina sull’assunzione dei disabili (collocamento obbligatorio) del Jobs act, dopo il Milleproroghe 2017. La novellata normativa disciplina per gli enti/aziende pubblici e/o privati prevede che tutti soggetti giuridici (quindi oltre alle aziende pubbliche e/o private anche le onlus, i partiti politici, i sindacati, ecc.) con almeno 15 e fino a 35 dipendenti, dal primo gennaio del corrente anno, devono ottemperare con una assunzione obbligatoria entro il 60 giorni dal raggiungimento delle soglia, mentre per quelli da 36 ai 50 dipendenti la quota è di due disabili; oltre i 50 dipendenti, si devono riservare almeno il 7% ai disabili. In caso di mancata adempienza il D. Lgs. n. 185/2016 ha innalzato le sanzioni amministrative: 635 euro per il mancato invio del prospetto informativo; 31 euro per ogni giorno ulteriore di ritardo;per ogni disabile non impiegato, dal 61° giorno da cui è scattato l’obbligo, da 62,77 euro si è passati a 153,20 euro per ogni giorno in cui l’obbligo non viene assolto. “Purtroppo ad oggi l’esempio del Policlinico di Foggia, che ha avviato le procedure, non è stato seguito dagli altri Enti/Aziende pubbliche, che hanno oltre 130 posti scoperti, e dagli Enti/Aziende private che ne hanno oltre 150 di posizioni da coprire sia per l’art. 1 e sia per l’art. 18. -afferma il rappresentante politico a palazzo Dogana Pasquale Cataneo, da poco eletto quale componente della Commissione Salute della Provincia di Foggia- in merito ritengo che sia opportuna e necessaria un’azione al riguardo di tutta la classe politica, soprattutto quella regionale e parlamentare che, a Bari e Roma discute di reddito di dignità ma che nel territorio ed in Capitanata soprattutto, al momento, non si interessa di dare dignita’ a chi ha diritto per legge ad essere assunto, per dare concreta attuazione ai desideri legittimi di quanti aspettano da tempo, a pieno titolo ed unitamente alle proprie famiglie, ad essere inseriti nel mondo del lavoro in Capitanata”. “Nel contempo ritengo utile e necessario -conclude il consigliere Cataneo- che vengano definiti identici percorsi anche per le circa 280 residue scoperture di Enti/aziende pubbliche (ad esempio la ASL) e private fornendo cosi un maggior e più ampio riscontro al diritto al lavoro di queste categorie, alle previsioni di legge ed evitando così le consistenti e maggiorate sanzioni pecuniarie, previste in caso di mancato assolvimento dell’obbligo, che produrrebbero maggiori oneri alla collettività, nel caso delle aziende pubbliche, e maggiori oneri per i bilanci delle aziende private. Pertanto nel denunciare questo stallo esorto tutte le parti in causa a procedere speditamente nella direzione tracciata dalla Convenzione sottoscritta il 12 aprile u.s. tra Provincia di Foggia e Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Foggia.”

Nuova stazione di Foggia, tutto ancora tace. Area bloccata dai 40 ettari di Sad le Perle.

FONTE: L’IMMEDIATO 14/06/2018.

https://www.immediato.net/2018/06/14/nuova-stazione-foggia-ancora-tace-area-bloccata-dai-40-ettari-sad-le-perle/

 

Insieme al consigliere comunale e provinciale Pasquale Cataneo, dotati di drone, siamo andati nella zona che potrebbe diventare fulcro di grandi flussi di viaggiatori e turisti.

Tra il km 4 e il km 5, nei pressi del baffo, dove il treno per la curva è costretto a rallentare e dovrebbe sorgere la seconda stazione dell’Alta Capacità/Alta Velocità della tratta ferrovia Bari-Napoli, tutto tace, i campi incolti fanno bella mostra di sé. Un solo appalto, forse due, sui tre annunciati per giugno 2018, potrebbe vedere la luce, perché mancano i fondi. Non c’è ancora il contratto di programma di Rfi e non sono state sbloccate le risorse del Fondo Investimenti. Tutte questioni sul tavolo del neo ministro alle Infrastrutture e Trasporti del M5S Danilo Toninelli.

Insieme al consigliere comunale e provinciale Pasquale Cataneo, dotati di drone, siamo andati nell’area cittadina attualmente verde, che potrebbe diventare fulcro di grandi flussi di viaggiatori e turisti. Della questione, stando a rumors di Palazzo, se ne sta occupando direttamente il sindaco Franco Landella. La stazione potrebbe “cadere”, se non ci saranno ancora ostacoli politici e veti, vicino ai 40 ettari del vecchio Prousst San Michele del compianto imprenditore del mattone don Michele Perrone, che sognava lì la sua Foggia2, stracolma di villette mono e bifamiliari, disegnate dall’ingegner Nino Mazzamurro, che di recente in un appuntamento politico delle due anime socialiste ha parlato di abulia dei foggiani per le infrastrutture.

È del 20 marzo 2018 la determinazione del dirigente, l’ingegner Paolo Affatato, nella quale si dà compimento alla stipula dell’atto modificativo ed integrativo della Convenzione Urbanistica tra il soggetto proponente “SAD LE PERLE SRL” ed il Comune di Foggia relativamente alla Realizzazione del programma urbanistico denominato “CENTRO LE PERLE”, appunto la Foggia2.
In una delibera di consiglio del 2017, la maggioranza Landella con 18 voti favorevoli accettò la riduzione della fidejussione sugli accordi di programma e decretò che le aree per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, nonché le aree pubbliche, poiché concorrenti alla formazione di patrimonio pubblico comunale, fossero trasferite al Comune contestualmente alla stipula della convenzione e comunque prima del rilascio del primo permesso di costruire con esplicita rinuncia alla richiesta di retrocessione, dandone immediata contezza e documentazione al Servizio Patrimonio. “Sarà compito del privato sotto l’alta sorveglianza del servizio Lavori Pubblici, mettere in atto, prima della stipula della convenzione le operazioni di picchettamento di tutte le aree destinate ad opere pubbliche con individuazione delle varie tipologie di intervento rese anche nella forma di planimetria di picchettamento contenente le necessarie indicazioni planimetriche ed altimetriche”, si legge in quell’atto.
Ciò significa che tutto può essere ancora ricontrattato dall’amministrazione comunale con Sad Le Perle, anche alla luce dell’asfissia del mercato immobiliare, che non giustifica la costruzione di villette. “Non abbiamo notizie sulla progettualità della seconda stazione – osserva Cataneo – secondo noi dopo l’approvazione che c’è stata anche in consiglio provinciale il 13 aprile del 2018 successiva a quella dello scorso anno in Comune, sarebbe utile e necessario fare un incontro con la regione Puglia per definire una posizione da poter rappresentare al livello ministeriale. Con il nuovo governo ci dovrebbe essere, almeno così sono le nuove avvisaglie, una verifica delle grosse progettualità, con una rivisitazione dell’analisi costo/benefici delle opere realmente realizzabili”.

Avete incontrato i parlamentari pentastellati? Faranno pressing sul Ministro Toninelli? “Ci sono due atti amministrativi, sarebbe auspicabile avere un incontro ufficiale con i parlamentari non solo pentastellati perché la posizione con un’analisi preventiva sia coesa. La seconda stazione non è il solo intervento da fare, c’è anche l’hub intermodale con il collegamento con l’aeroporto che dista solo 2 km. Dovremmo discutere tutti insieme”.

La posizione di chi difende la stazione Vittorio Veneto è superata? O resta lo scoglio di tale retroguardia? “L’hub intermodale fa in modo che due infrastrutture siano collegate in rete, siamo nella fase di redazione del piano provinciale di bacino che dovrà recepire questa impostazione del consiglio provinciale. Dobbiamo fare in modo che Foggia Vittorio Veneto e Foggia Ten-T siano connesse con il prolungamento dei servizi ferroviari e su gomma che metterebbero a sistema entrambe le stazioni”, conclude Cataneo.

(video a cura di Fabrizio Jamie De Lillo).

Chiusura galleria Monte Saraceno: “Al più presto un incontro coi vertici ANAS e MIT”. L’ente Provincia si mobilita.

FONTE:L’IMMEDIATO 25/05/2018.

https://www.immediato.net/2018/05/25/chiusura-galleria-monte-saraceno-al-piu-presto-un-incontro-coi-vertici-anas-mit-lente-provincia-si-mobilita/

 

Il Consigliere Provinciale, Pasquale Cataneo, che ha integrato e firmato l’odg approvato dal Comune di Foggia, atto a scongiurare la richiesta di chiusura parziale della galleria “Monte Saraceno” ubicata sulla strada statale 89 (alle porte di Mattinata), interviene sull’argomento ed afferma: “È mio auspicio che si giunga al più presto ad un incontro con i vertici di ANAS e MIT (Ministero Infrastrutture e Trasporti) in modo tale da rappresentare le problematiche della questione, gli interessi dei cittadini e dei settori produttivi interessati. Sarebbe altresì utile, nel contempo, effettuare  una ricognizione complessiva sugli altri interventi infrastrutturali riguardanti l’intera Capitanata e previsti dagli strumenti di programmazione in essere a causa di ritardi appuntati, pur in presenza di progetti esecutivi e risorse economiche individuate, per la loro definizione e la relativa apertura dei cantieri. Sono convinto che la rappresentanza politica di Capitanata debba fare un salto di qualità non rincorrendo le questioni ma sapendole affrontare, per tempo ed in modo coeso, con una visione progettuale integrata e con le dovute simmetrie, con le istituzioni e le parti sociali e datoriali”.

Sensibili alla problematica a Palazzo Dogana, il Vice Presidente, Rosario Cusmai dichiara: “Sicuramente dobbiamo essere tutti impegnati ad un dialogo costruttivo con Anas e Mit per scongiurare il prolungamento della chiusura parziale della Galleria di Monte Saraceno proprio durante il periodo estivo. Il Presidente Miglio si è già attivato in tal senso per incontrare i vertici dell’Anas. Mi preme sottolineare che se vogliamo incrementare ulteriormente i flussi turistici in Capitanata, dobbiamo disporre di infrastrutture efficienti”.

Russo e Cataneo “scremati” da Forza Italia. “Landella bis? Non ci risulta…” E tirano fuori il curriculum

FONTE: L’IMMEDIATO 02/05/2018.

https://www.immediato.net/2018/05/02/russo-cataneo-scremati-forza-italia-landella-bis-non-ci-risulta-tirano-curriculum/

I due hanno convocato una conferenza stampa per ripercorrere le loro tappe nel partito e replicare alle ultime dichiarazioni di Di Mauro. E al sindaco di Foggia dicono che…

Rispondono al coordinatore provinciale azzurro Raffaele Di Mauro, che li aveva definiti “deferiti e scremati”. Nicola Russo e Pasquale Cataneoripercorrono le loro tappe in Forza Italia. Cataneo in particolare ricorda la sua elezione in Provincia in Forza Italia. Oggi non ha più la tessera. “Pensavamo di fare un percorso molto più stringente nel partito”.
Tanti i temi sul tavolo da parte dei due eletti: non solo il nodo intermodale e il gabbiotto insieme alla remotizzazione delle telecamere e ai costi per il restauro della locomotiva, ma anche i rifiuti, l’Ataf, il parcheggio Zuretti, convenzione dello Stadio, hub ferroviario, Pums.
L’11 maggio 2017 i sette consiglieri comunali di Forza Italia più il presidente del Consiglio Comunale Luigi Miranda sottoscrissero una mozione nella quale “viste le criticità emerse nella relazione del 2 maggio numero 47 della Corte dei Conti che riguardava il primo monitoraggio, che riteneva essenziale un cambio di passo”. In quella mozione i forzisti chiedevano l’azzeramento della giunta, con il conseguente inserimento di figure di comprovata capacità ed esperienza nel settore in cui dovevano essere chiamati ad operare, l’azzeramento degli incarichi nelle municipalizzate e l’adozione di tutti i provvedimenti amministrativi utili e necessari per adempiere alla lettera a tutte le prescrizioni dettate dalla Corte dei Conti.

I due eletti denunciano un forte scollamento tra programma elettorale, azione della giunta e contributo da parte dei consiglieri, scheda attuare quella discontinuità promessa rispetto alle due precedenti amministrazioni del centrosinistra.
“Non siamo noi gli incoerenti. Se 4 anni di governo non sono stati sufficienti per attuare quelle delibere come faranno a realizzarle in 10 mesi?”, la domanda di Russo, che ha ripercorso tutto il suo curriculum azzurro dal 2004 ad oggi.
“Siamo alla ricerca di un chiarimento con Forza Italia. Fitti passivi, municipalizzate, l’azzeramento è stato richiesto un anno fa, ben prima della Lega”.
Opposizione anche sul ciclo integrato dell’acqua per la realizzazione dell’impianto delle acque reflue, che Cataneo aveva proposto e su cui era stata anche approvata una mozione. “Abbiamo scritto al sindaco in qualità della sua autorità sanitaria. Ma gli atti amministrativi non diventano essenza. Sui rifiuti questa amministrazione ha perpetuato gli atti del centrosinistra. Abbiamo aumentato di 4 milioni il costo della tari. Non si è visto crescere la raccolta differenziata e un servizio migliore della città. Quanto incassa il biostabilizzatore? Sappiamo i costi ma quali sono gli utili? Il piano finanziario ci è stato presentato sotto sotto, il contratto di servizio andava rivisto”.
“Possiamo farci chiamare anche deferiti e scremati ma non possiamo portare il cervello all’ammasso. Aspettiamo che il partito ci chiami, stiamo facendo un percorso anche con altri consiglieri. Vorremmo avere dei chiarimenti dal sindaco Landella sul suo modus operandi. Non siamo attaccati alla poltrone. Il bilancio di previsione presuppone che gli atti amministrativi derivino dagli indirizzi politici”. Su Forza Italia ribadiscono: “Gatta ha già risposto per noi”.