Mobilità sostenibile Foggia, attacchi al Pums. “Non recepite 2a stazione, piattaforma logistica e aree dismesse”

FONTE L’IMMEDIATO 18/09/2018

https://www.immediato.net/2018/09/18/mobilita-sostenibile-foggia-attacchi-al-pums-non-recepite-2a-stazione-piattaforma-logistica-e-aree-dismesse/

Gli eletti Pasquale Cataneo, Vincenzo Rizzi, Marcello Sciagura e Augusto Marasco quali hanno messo in dubbio la stessa validità del documento di integrazione della mobilitàhttps://youtu.be/yPDKjtWGC1A“Lo strumento del Pums così adottato non è coerente con le indicazioni fornite dal consiglio comunale né ha recepito le delibere approvate”.È questa la constatazione degli eletti comunali Pasquale Cataneo, Vincenzo Rizzi, Marcello Sciagura e Augusto Marasco, i quali hanno messo in dubbio la stessa validità del Pums, che, secondo la legge avrebbe potuto essere licenziato il 5 ottobre, anziché rincorrere il termine del 7 settembre per partecipare ai bandi regionali.

Al piano della mobilità, secondo Cataneo e gli altri, mancano almeno tre obiettivi: la definizione della II stazione ferroviaria, che non ha avuto alcun recepimento nel programma, la individuazione dell’area della piattaforma logistica e la valorizzazione delle aree ferroviarie dismesse.

Solo con la definizione di tali obiettivi, l’amministrazione potrà formare una delegazione trattante col Ministero dei Trasporti e fissare un tavolo con Trenitalia per la programmazione degli interventi. “Tutto questo, ben presente nel programma elettorale di Franco Landella,  è ancora più essenziale oggi che il quadro politico è cambiato a Roma, è cambiato il Ministro, c’è un altro direttore generale a Trenitalia, occorre capire quali sono le idee a riguardo del governo gialloverde. Sarebbe opportuno che una delegazione si interfacci con i nuovi interlocutori ministeriali”, ha osservato Cataneo che insieme a Marasco denuncia uno “scollamento tra i temi trattati in consiglio e l’azione di governo di sistematica disattenzione della Giunta Landella”.

La valutazione ambientale strategica, che analizza quanto prodotto e consegnato, potrebbe anche mutare in virtù dell’escamotage dell’emendamento allegato al Pums.

La partita delle aree ferroviarie dismesse è ancora aperta, è lì che il Comune dovrebbe esprimersi, per eliminare la cesura che esiste in città tra il Villaggio Artigiani e il Rione Diaz e il resto del contesto urbano. Serve una ricucitura, non chiamiamolo riammagliamento o rammendo. Occorre valutare tutte le opere di compensazioni. Che fine ha fatto il treno tram? Gli amministratori devono dare conto delle progettazioni che sono state ammesse a finanziamento. Perché la connessione Foggia-Manfredonia non può essere simile a quella della Foggia-Lucera? Quali sono gli obiettivi della gara provinciale e come si presenterà a questo appuntamento Ataf, solo con una flotta obsoleta, 270 dipendenti e un piano di ristrutturazione del debito discutibile?”, ha domandato Marasco.

La penetrazione in città se legata a Ferrovie del Gargano avrebbe permesso ad Ataf, a detta dell’architetto, di avere maggiori chance in sede di trattativa. Anche all’interno del Cotrap. “Sono quattro anni e mezzo che stiamo chiedendo una seduta monotematica su Ataf, ma la conduzione dirigistica va avanti ancora. Le notizie le sappiamo o davanti ai bar o dalla stampa. Possibile che la maggioranza non sente la necessità di esprimersi su Ataf? Tutto si riduce alla tifoseria”.

Insomma nel Pums mancano alcune tavole chiave per lo sviluppo della città. Anzitutto non si fa cenno al sovrappasso ferroviario del Rione Diaz che dovrebbe eliminare il passaggio a livello (i passaggi a livello sono stati soppressi quasi in tutta Italia). In più c’è un vuoto anche sulla rifunzionalizzazione del cavalca ferrovia di Via Bari, che originariamente avrebbe dovuto essere realizzato dall’impresa del Prusst San Michele, il famoso progetto Foggia2, ma che oggi è stato stralciato, perché la ditta del compianto don Michele Perrone ha chiesto la rimodulazione del suo accordo di programma e un ritorno della materia in aula, in consiglio comunale. La stessa ubicazione fisica della II stazione interseca quel programma edilizio, ma nel Pums non ci sono ipotesi sulla viabilità verso l’infrastruttura ferroviaria da 20 milioni di euro.